Conoscere l'Ictus Cerebrale
Sintomi. E' molto importante saper conoscere i sintomi di presentazione dell'ictus, perchè prima si agisce più alte sono le probabilità di limitare i danni a carico del cervello. Per intenderci "Time is Brain" , come recita un noto slogan inglese.
I sintomi di insorgenza più frequenti sono:
1) Pesantezza o paresi con difficoltà a muovere un braccio, una gamba, o metà corpo;
3)Deviazione della bocca da sola o insieme con la paresi degli arti e/o la difficoltà a parlare o comprendere il significato delle parole;
4) Disturbi del campo visivo o annebbiamento della vista o sdoppiamento delle immagini insieme ad altri disturbi quali vertigini, nausea, difficoltà a mantenere l'equilibrio o a coordinare i movimenti volontari;
5) Mal di testa talvolta violentissima, molto forte come una "pugnalata" alla nuca nel caso dell'emorragia cerebrale.
La realtà italiana. Nei paesi occidentali l’ictus rappresenta la prima causa di invalidità nelle persone adulte, la seconda di demenza e la terza di mortalità. Sono più di 70 mila i casi di decesso e circa 190 mila le persone che ne ne sono colpite per la prima volta ogni anno in Italia: un caso ogni 3 minuti!
Di questi, il 30% muore entro il primo anno e dei restanti più della metà presenterà un’invalidità permanente. Stando così le cose, in assenza di programmi di prevenzione adeguati e con l’invecchiamento della popolazione italiana, questi numeri, già di per sé drammatici, continueranno ad aumentare e saranno sempre di più le donne ad esserne colpite. Per una malattia la cui assistenza nella fase cronica grava sostanzialmente sulla famiglia ciò comporterà dei grossi problemi assistenziali. Se per una donna è naturale assistere in modo efficace il coniuge invalido, non sempre si può dire lo stesso del contrario. A differenza di altre malattie circolatorie, in Italia l’assistenza nella fase acuta e nella fase di riabilitazione, come già detto per i programmi di prevenzione, lascia molto a desiderare, soprattutto nelle regioni meridionali. Le Unità Ictus, cioè le strutture dove si curano in modo efficace le persone colpite da ictus sono poche e per lo più dislocate negli ospedali del Nord e del Centro. Lo stesso dicasi dei Centri di Riabilitazione.
La trombolisi. La trombolisi rappresenta una grande novità per la cura dell’ictus. E’ la prima volta che abbiamo a disposizione una terapia per modificare favorevolmente l’evoluzione dell’ictus ischemico acuto, riducendo o annullando i gravi ed invalidanti esiti che ad oggi ci troviamo ancora ad affrontare. E’ un trattamento che richiede la presenza di una équipe molto esperta e soprattutto una grande rapidità di intervento, in quanto bisogna completare gli accertamenti (TAC, esami ematici) entro due ore dall’inizio dell’evento acuto per somministrare il farmaco trombolitico entro tre ore. Ciò richiede che il paziente sia informato sui sintomi che avvisano sull’insorgenza di un ictus (bocca storta, indebolimento improvviso del braccio e della gamba, un disturbo improvviso della parola o della vista) in modo da chiamare subito l’ambulanza e farsi trasportare immediatamente in ospedale. Se il paziente arriva entro le tre ore e non vi sono controindicazioni, in circa 2/3 dei casi si può avere un risultato favorevole (inviato dal prof. Domenico Inzitari - Università di Firenze -Direttore Stroke Unit Ospedale Careggi).